Ritenendo valida la proposta del Consigliere Comunale Franco Musa, di “sfiduciare” il Sindaco di Ortona, e ciò a seguito delle diverse posizioni assunte dai Consiglieri Comunali Tucci, Montebello e Menicucci all’interno della maggioranza.
Ovvio che le firme dei Consiglieri di Opposizione, per prima quella del sottoscritto, anche se materialmente non apposta sul foglio, è come se fosse li stampata a carattere cubitali, le firme che devono essere apposte e che possono determinare la buona riuscita della iniziativa sono quelle dei detti consiglieri di maggioranza Tucci, Montebello e Menicucci, una volta apposta quelle si può ragionare di tutto.
Tale veloce disgregazione in realtà evidenzia le macroscopiche difficoltà che questa maggioranza sta procurando alla città, in “soli” tredici mesi di amministrazione, senza incidere, se non in senso negativo sulle problematiche della città, si è distrutta la macchina amministrativa, le promesse di ridurre i dirigenti (sono invece aumentati da quattro a cinque) cosi come il non nominare lo staff del Sindaco, si sono dimostrate delle mere illusioni, il personale si è assolutamente disgregato, una esagerata incentivazione al lavoro somministrato ha determinato una ingiustificata lievitazione del costo del personale; la totale assenza di programmazione (le inadeguate iniziative di nomina dei Cda per Ente Manifestazioni, Palazzo Farnese e Teatro Tosti sono naufragate davanti a una imbarazzante incompetenza) determina il caos assoluto su tutte le iniziative che invece dovrebbero promuovere le città, è ancora sotto i nostri occhi la “sfilata della Dama delle Chiavi 2013”, o la disorganizzata Estate Ortonese (il cartellone è uscito dopo il 20 luglio), la notte bianca ci ha parificato alle feste di quartiere di città con le quali dovremmo invece contrapporci, i nostri competitor oggi sotto tale aspetto sono Crecchio, Miglianico, S, Vito ecc…, la spesa corrente è lievitata in maniera esagerata (dal 1 gennaio 2013 al 31 maggio 2013 sono stati spesi, senza programmazione alcuna, oltre 250.000,00 euro); i problemi più corposi sono stati aggravati, la società Ortona Ambiente non riesce ad approvare il bilancio dal 2011, la soc. GEA, quella che prima gestiva i servizi elettrici della città, ha notificato un decreto ingiuntivo richiedente la somma di euro 1.400.000,00, la soc. Marrollo (discarica di amianto) ad oggi non ancora versa un solo euro di ristoro ambientale nelle casse comunali, per la Turbogas di ristoro ambientale neanche se ne parla, e nonostante ciò è stata inaugurata dal Sindaco in pompa magna senza che questa ad oggi abbia la agibilità della struttura, con il PRG è stato consumato il più grave equivoco della storia Ortonese, si è adottato il criterio secondo il quale “il PRG fatto dall’Amministrazione precedente è buono per pagare ma non è buono per costruire”, ad oggi (30.7.2013) ancora non è stato approvato il bilancio preventivo della città e si amministra quindi per dodicesimi sul vecchio bilancio, cioè quello redatto dalla precedente amministrazione, parlare di bilancio preventivo a settembre è una “comica”; sulle attività produttive se non si considerano le avulse dichiarazioni dell’assessore al commercio e al “factotum consigliere delegato”, di presunte attività che si dovrebbero insediare sul territorio senza che però via sia “almeno uno straccio di domanda” in comune, si potrebbero considerare pari a zero, ma si è riusciti anche ad andare oltre perché, per non far approdare realmente nessuna attività produttiva in Ortona, sono state approvate le nuove tariffe di insediamento della attività produttive, tariffe che, manco a dirlo, sono state più che triplicate, ogni altro commento appare supefluo……. questi e altri fatti sono quelli che dovrebbero far riflettere il Sindaco sul proseguire in questa sua avventura, sarebbe sicuramente un onore per lui ammettere che con questa Amministrazione non è in grado di amministrare una città come Ortona, si dubita molto su una tale coraggiosa presa di posizione, cosi come si confida poco nella iniziativa dei consiglieri “dissidenti” Tucci, Montebello e Menicucci.
Tommaso Cieri

