«Preoccupazione, disagi, disservizi e gravi difficoltà in tutti i Presidi ospedalieri della Asl di Chieti-Lanciano-Vasto con la conseguente chiusura di diversi reparti di Atessa e Guardiagrele, dislocamento dal primo luglio (giorno di chiusura del Punto nascita di Ortona) del personale medico in altra sede e riconversione delle guardie mediche sono alcune delle gravi criticità che vengono constate dal Collegio di Direzione della Asl riunitosi lo scorso 27 marzo (vedi allegato) dove si mettono in evidenza gli effetti preoccupanti del Decreto Ministeriale n. 5 dell’11 Febbraio 2015». E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo. (documenti non ufficiali...)
«Ad oggi – argomenta Mauro Febbo – vediamo nella politica messa in campo dal centrosinistra e nei Decreti sottoscritti dal Presidente Luciano D’Alfonso solo ed esclusivamente tagli e disservizi che portano ahimè alla definitiva chiusura di presidi strategici per il territorio come Atessa e Guardiagrele. Infatti il Decreto Commissariale n.5, che non permette tra l’altro nessuna nuova assunzione di personale medico, mette in una situazione di grave criticità sia il Dipartimento Cuore sia il Dipartimento Chirurgico e non garantendo le urgenze per la Chirurgia Vascolare crea enormi problemi nell’organizzazione generale delle attività di tutti i Dipartimenti. Da qui la forte denuncia avanzata dal Collegio di Direzione che per rimediare ai tagli scellerati di questo Governo regionale propone la chiusura di tutta l’attività Chirurgica di Atessa (Generale e Ortopedia), delle attività per Acuti di Guardiagrele, la riconversione di Guardie mediche e del 118 e di rivedere il carico di lavoro del Centro Trasfusionale Territoriale di Lanciano. A tutto questo si aggiunge la smobilitazione e la ricollocazione del personale impiegato nel reparto di Ginecologia, Ostetricia e Pediatria di Ortona (leggi...) dopo la scellerata decisione di chiudere il Punto nascita: oltre al danno la beffa».
«I numeri diffusi ieri dal rapporto Osservasalute 2014 – continua Febbo – analizzano l’efficienza organizzativa dell’attuale Sistema Sanitario Regionale facendo emergere diversi aspetti positivi e confermano come l’attuale organizzazione sia sostenibile a livello economico-finanaziario. Pertanto ad oggi non abbiamo ancora visto nulla a proposito di sviluppo di servizi in campo sanitario ma assistiamo solo a tagli di reparti dal quale scaturisce un sistema sanitario difforme e lontano dalle reali esigenze della collettività mettendo a rischio la sicurezza delle prestazioni sanitarie da erogare ai cittadini abruzzesi».