Apprendiamo dalla stampa locale che la ditta Walter Tosto si è dimostrata interessata a costruire la vasca di colmata al porto di Ortona, molo nord, dove raccogliere le sabbie provenienti dal dragaggio del porto di Ortona. Delle tre ditte convocate Eni, Micoperi e Walter Tosto, solo quest'ultima ha manifestato reali interessi per l'investimento, perchè Eni dovrà sentire i suoi vertici e poi dare una risposta e Micoperi era assente alla riunione.
Walter Tosto vuole costruire la vasca di colmata per metterci il deposito del Gpl. Era chiaro fin dall'inizio che sarebbe andata così, perchè la regione sponsorizzava la vasca senza avere i soldi per realizzarli e invocava l'intervento dei privati.
SEL conferma la sua contrarietà al progetto del deposito di GPL (che avrebbe una capacità di 25.000 mc), anche se quest’ultimo ha ricevuto il parere favorevole all’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale da parte del Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo. A questo punto l’iter per l’approvazione definitiva è quasi completato. Si aspetta la pronuncia della commissione regionale dei Vigili del Fuoco, per capire gli eventuali pericoli dell’insediamento.
SEL ritiene che sia un gravissimo errore monopolizzare il porto a vantaggio di poche ditte, perché si danneggia la concorrenza, che è un elemento necessario per la vitalità di un porto. Se il deposito interrato di GPL sarà costruito, la banchina su cui dovrebbe sorgere non potrà più essere utilizzata da nessuno e, nell’ipotesi che la ditta dovesse smettere per un qualsiasi motivo la sua attività, i costi per lo smantellamento del deposito sarebbero enormi e a carico di chi?
Chiediamo come sia possibile conciliare il terminal petrolifero per lo scarico delle navi cisterna dell’ENI, che dovrebbe sorgere proprio nell’area dove dovrebbe essere costruito il deposito del Gpl, la parte nuova del molo nord. In quell’area è stata, inoltre, approvata qualche anno fa la realizzazione di un’area di stoccaggio di pet-coke. Avremmo, quindi, una concentrazione di attività altamente pericolose e, secondo noi, incompatibili tra loro.
Lo scorso mese di gennaio il piano regolatore del porto di Ortona ha ricevuto il primo via libera del Consiglio comunale e, speriamo in breve tempo, sarà approvato definitivamente dagli organi competenti. Per questo l’Amministrazione comunale, il Consiglio comunale e il Comitato Porto devono da subito ragionare sui possibili sviluppi del porto, sulla riorganizzazione delle concessioni demaniali, proponendo il porto anche ad altri terminalisti.
Nei mesi scorsi si è parlato tanto delle grandi società di navigazione Grimaldi e Costa per un interessamento del porto di Ortona. Pensiamo che si debbano da subito coinvolgere proprio queste grandi società, aggiungendovi la Snav per i collegamenti passeggeri con la Croazia, per capire di cosa hanno bisogno per trasferire parte dei loro traffici su Ortona.
È questo il porto che vorremmo avere, un porto che dovrà caratterizzarsi sempre più nello sviluppo della sua vocazione commerciale e industriale, ma anche diportistica e turistica, che ben si completerebbe con l’istituendo Parco della Costa Teatina e mal si concilierebbe con la presenza di un deposito di GPL.
Il Consiglio comunale del 25 febbraio scorso ha approvato una delibera che prevede di fornire alla città un’ampia conoscenza e pubblicità del progetto del deposito Gpl e delle eventuali criticità, al fine di arrivare ad una consultazione preventiva dei cittadini di Ortona. È il primo passo per cercare di contrastare questo progetto.
Patrizio Marino,
Consigliere comunale di Sinistra Ecologie e Libertà
