Ancora una vota l’Amministrazione D’Ottavio brilla per la inefficienza e incapacità di programmazione, e ciò anche davanti a problematiche importanti che coinvolgono i diritti delle classi più deboli, delle persone anziane, dei disabili e di tutte quelle categorie che il più delle volte non riescono a far sentire la loro voce.
Da un monitoraggio della spesa mensile per il servizi sociali appunto sostenuto all’interno dell’ambito sociale, e quindi anche del Comnune di Ortona, ci si è accorti che la spesa complessiva mensile ammonta sui 100.000,00 euro mese, che nello specifico è divisa in euro 55.000,00 (al netto dei contributi che ammontano all’incirca ad altri 6/7.000,00 euro mese) per i pagamenti degli stipendi delle operatrici, ed euro 45.000,00 per le società che effettuano i servizi sociali, quali trasporti disabili, assistenza domiciliare, telesoccorso ecc…
Il costo complessivo annuo quindi ammonta a euro 1.200.000,00 se si considerano tutti i dodici mesi dell’anno, e/o a euro 1.000.000,00 se si escludono i due mesi di fermo scolastico.
Purtroppo però lo stanziato complessivo del Piano di Zona (comprensivo di quanto versato dalla Regione, di quanto versato dal Comune e di quanto versato dai comuni ricompresi nella zona), cosi come si evince dagli atti ufficiali del Comune, ammonta a euro 820.000,00, da ciò si capisce bene che tali servizi hanno copertura economica al massimo fino al mese di agosto, e, per i successivi mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre, non vi è certezza alcuna di copertura finanziaria, e che quindi i servizi possano essere erogati.
Si noti bene che in tale somma sono ricompresi anche i fondi del servizio PLNA, che è un piano parallelo pre l’erogazione di servizi sociali, ed è solo dell’Amministrazione Comunale.
Se poi a tale sciagurata gestione si aggiunge che questa Amministrazione, nel solo ultimo trimestre del 2013 ha erogato contributi ad associazioni, di qualsiasi tipo e natura, fondi per oltre 350.000,00 euro, (circostanza facilmente accertabile solo verificando le determinate pubblicate sul sito del Comune nel periodo detto), o che ci sono collaboratori con contratto CO.CO.CO., che alla faccia del precariato percepiscono stipendi che vanno oltre i duemila euro al mese, ben si comprende la irresponsabilità della gestione, che unita ad una assoluta mancanza di programmazione determina e determinerà danni ingenti e non solo di carattere economico.
Il grido d’allarme che si vuole lanciare è forte e mirato, il potenziale pericolo che per oltre quattro mesi non si possano erogare quei servizi essenziali ed indispensabili che permettono a quelle persone più deboli di avere delle condizioni di vita “almeno” sufficienti, è un pericolo da cui ogni amministratore seria e responsabile dovrebbe cautelarsi in via prioritaria, prima di qualsiasi altra esigenza amministrativa, e soprattutto prima delle “effimere” spese volte solo ad ottenere clientele di tipo elettorale.
Su questi servizi non c’è colore politico, non c’è manovra o strategia elettorale, questi servizi vanno erogati a prescindere.
Nel prossimo Consiglio Comunale depositerò, chiedendolo di votare un ordine del giorno in cui verranno riportati i dati sopra indicati, ovviamente in maniera ancora più dettagliata, e con cui si invita il Sindaco, o chi di competenza a tenere monitorata la spese dei servizi sociali calibrandola sulla reali somme disponibili tagliando le spese superflue, affinché non si verifichino cessazione o anche solo attenuazione dei servizi.
Tommaso Cieri