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L'Amministrazione non può usare due pesi e due misure per i progetti di sviluppo della città

L'intervento di SEL Ortona.

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La prossima approvazione del piano regolatore del porto di Ortona sta scatenando in questi mesi prese di posizione tra aziende e personaggi politici locali che lasciano interdetti per il tono con cui vengono affrontati temi di delicata importanza, relativi allo sviluppo futuro del nostro scalo marittimo.

In merito alla questione sollevata da Micoperi sul redigendo piano regolatore del porto, si deve considerare che l’azienda è presente a Ortona da decenni e dà oggi lavoro a circa 200 dipendenti, in gran parte ortonesi. I programmi presentati ai Consiglieri comunali e all’Amministrazione nell’incontro di venerdì 21 marzo parlano di produzioni da avviare nel capannone che Micoperi sta realizzando al porto e di sfruttamento dell’area acquisita dall’ENI in Contrada Sant’Elena. Si parla di circa 500 dipendenti, che potrebbero crescere, se consideriamo l’indotto che questi nuovi progetti potrebbero sviluppare. La richiesta di costruzione a spese proprie di una banchina proprio di fronte al nuovo capannone del porto ci sembra una richiesta che merita attenzione e che può sicuramente essere accolta.

In merito SEL chiede al Sindaco, Vincenzo D’Ottavio, di portare in Consiglio comunale un piano regolatore che consideri le esigenze espresse da Micoperi nei suoi progetti di sviluppo.

L’Amministrazione D’Ottavio non può usare due pesi e due misure, perché se da un lato accoglie (con il voto in Giunta) la proposta di progetto di Walter Tosto s.p.a., di costruire un deposito interrato per lo stoccaggio del gas, proprio a metà del molo nord, dall’altra si scorda di considerare il progetto di Micoperi, presentato nel 2009.
Siamo favorevoli ad un confronto con il Comitato porto e con le società interessate a presentare progetti di sviluppo nel porto. Ortona non può permettersi di perdere nessuno di questi progetti, che mirano a creare nuovi posti di lavoro. Condanniamo chi vuole strumentalizzare le legittime richieste delle imprese e sottolineiamo che il criterio per la scelta dei progetti da ammettere deve considerare gli indirizzi strategici che il porto di Ortona dovrà ricoprire per i prossimi decenni nello scenario regionale e nazionale.
Il dibattito va riportato in Consiglio comunale, la sede adatta per esprimersi sul futuro del porto, prima del necessario parere per la prosecuzione del piano regolatore portuale. In merito presenteremo una ordine del giorno per il prossimo Consiglio comunale.

Il Circolo SEL di Ortona
Patrizio Marino, Consigliere comunale SEL
Raffaele Gernone, coordinatore cittadino del Circolo SEL di Ortona
 

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