Nella nostra Città sono ormai più di cento le persone che, tra riscontri positivi e quarantene domiciliari obbligatorie, hanno visto la propria esistenza colpita dal Covid-19: tra questi ci sono molti ragazzi. Mai come ora è necessaria una reazione determinata e unita della nostra comunità.
Il primo e il più importante dei nostri doveri è restare a casa e uscire solo per motivi di stretta necessità. Lo dobbiamo alle tante persone fragili che, se colpite dal virus, correrebbero rischi incontrollabili. Lo dobbiamo ai bambini e agli anziani che, più di altri, soffrono la solitudine e la perdita della quotidianità. Lo dobbiamo alle persone che ogni giorno escono di casa per andare a lavoro, garantendo ad ognuno di noi i servizi essenziali e i beni di prima necessità. Lo dobbiamo ai medici, agli infermieri e ai volontari che quotidianamente caricano sulle proprie spalle il peso di questa emergenza. Lo dobbiamo ai nostri amici, alle nostre famiglie, a noi stessi.
Prima dei divieti e dei controlli, a farci vincere quest'enorme sfida saranno l'intelligenza e i sentimenti di umanità che riusciremo a mettere nelle nostre azioni. Poi, quando l'emergenza sarà finita, serviranno forza di volontà e competenze straordinarie: l'Amministrazione comunale - maggioranza e opposizione insieme - sarà chiamata a un impegno eccezionale e ogni ortonese dovrà fare la sua parte affinché Ortona possa rialzarsi.
Andrà tutto bene. Adesso però restiamo a casa.
Giorgio Marchegiano Emore Cauti
