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Sex Box, l'ex assessore Ranalli solidale con il sindaco di Montesilvano, Di Mattia

Ranalli: "ho scritto una riflessione sul problema della prostituzione in strada che va risolto aprendo un dialogo con i cittadini"

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L'ex assessore comunale Rocco Ranalli, della precedente amministrazione di centrodestra, scrive una lettera di “solidarietà “nei confronti del sindaco di Montesilvano, Attilio Di Mattia che, recentemente, era intervenuto favorevolmente sui garage del sesso, box installati a Zurigo,  per iniziare il dialogo  con i suoi concittadini sul fenomeno della prostituzione. Un modo per parlarne anche  in maniera provocatoria, considerando che “il problema della prostituzione costituisce oggi un fenomeno sociale di grande portata anche a Montesilvano” aveva  detto il primo cittadino che, comunque, rimane irrisolto.

A tal proposito, l'ex assessore del Comune di Ortona, Ranalli ha scritto una lettera con le sue opinioni sul tema, invitando il sindaco di Ortona, Vincenzo D'Ottavio a esprimersi in merito e ad avviare il dibattito anche in città su un argomento “delicato”. 

Ortonanotizie pubblica integralmente la lettera dell'ex assessore  Ranalli:

Il 27 agosto 2013 è stato il primo giorno di apertura dei “SEX-BOX”, i garage del sesso che vengono utilizzati nella periferia della città di Zurigo, in Svizzera dopo l'approvazione degli Zurighesi espresso con un referendum svolto l'anno scorso. L'impianto dei “Sex Box” che permette di avere rapporti al chiuso con le prostitute e quindi con maggiore discrezione mira ad allontanare la prostituzione dai quartieri abitati ed è servito di servizi igienici e assistenti sociali. 

A leggere ciò, come primo impatto, è naturale che ci scappi una risata, ma riflettiamo un attimo. La “legge Merlin” che risale ormai a 55 anni fa aveva disposto la chiusura delle case di tolleranza per debellare la prostituzione, ma in pratica non aveva fatto altro che buttare sulla strada le praticanti del sesso con conseguenze che possiamo constatare ancora oggi sotto il profilo igienico, dello sfruttamento, ecc.

In questi giorni abbiamo letto che Attilio Di Mattia, sindaco Di Montesilvano, si è espresso favorevolmente sull' iniziativa delle Autorità  di Zurigo  (che a sua volta ha preso spunto da progetti simili espletati in Germania e Olanda) e ha ritenuto di sentire il parere dei suoi concittadini con una democratica raccolta di firme. Ovviamente, oltre ai numerosi consensi raccolti, c'è stato chi ha gridato allo scandalo e alle dimissioni del primo cittadino di Montesilvano.

Sorvoliamo sull'aspetto politico, ma ci sono da fare alcune considerazioni: innanzitutto il fenomeno della prostituzione rappresenta un problema sociale, di forte impatto e, in un modo o nell'altro, va affrontato, discusso e, possibilmente, risolto al pari di altri problemi.

Non è sufficiente gridare allo scandalo o affermare che i “Sex-Box” appartengono al diavolo, occorre formulare delle proposte concrete in grado di eliminare la pratica della prostituzione sui luoghi pubblici. Ma forse non siamo tutti al corrente che ormai molte prostitute (le più “fortunate”) lavorano fra 4 mure? E allora perchè esternare queste false moralità!

Una volta qualcuno del sesso debole urlava "l'utero è mio e lo gestisco io" e siamo arrivati alla normalizzazione dell'aborto, ma all'inizio di questa battaglia non si gridava allo scandalo come adesso per la prostituzione? 

Spesso noi ammiriamo nazioni come la Svizzera, la Germania, l'Olanda per come siano in grado di affrontare e risolvere i problemi di natura economica e sociale. I parlamentari di queste nazioni (dove non c'è pericolo che il caldo dia alla testa)  hanno fatto una scelta, opinabile quanto si vuole, ma hanno avuto la determinazione e il coraggio di sedersi a un tavolo e dialogare per risolvere la questione.

“La provocazione" del sindaco di Montesilvano può essere un primo passo per iniziare il dialogo, ma non si dimentichi, soprattutto, il parere del popolo che, credo, sia la cosa più importante. 

Rocco Ranalli

(già Assessore al Comune di Ortona)

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