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È possibile cancellare tre istituzioni culturali senza un confronto e un preavviso per una forma di cortesia verso i presidenti non remunerati e che per passione hanno preso a cuore un pezzo di città?
A Ortona è possibile, in quanto il sindaco Castiglione buttati i fasti elettorali di “Noi con Leo”, dal giorno del suo insediamento decide tutto da solo. Nell’ultimo consiglio comunale in un sol colpo ha azzerato i vertiti e abrogato l’Ente Manifestazioni, l’Istituzione Palazzo Farnese e quella del Teatro Tosti. Soppressi perché, secondo il sindaco, non funzionano.
In realtà il colpo di spugna oltre ad essere stato ingeneroso, almeno per quanti hanno realizzato progetti e iniziative di successo, è un maldestro tentativo di dare un taglio netto a tutto e riunire le varie Istituzioni in un unico luogo, a Palazzo Farnese. Secondo l’idea di Castiglione non c’è abbastanza personale, quindi il Farnese grazie alla sua “rivoluzione” - così viene indicata la sua riforma -, diverrebbe un unico Polo Museale. Un piano che non ha gambe per camminare, in quanto il Farnese sarà precluso a mostre e altre molteplici attività restando ingessato in un ruolo modesto e solitario.
Castiglione, inoltre, ha respinto ogni invito alla collaborazione seguendo un suo filo di rapporti interessati alla sua personale strategia politica. È lampante, infatti, il caso del Teatro Tosti dato in affidamento diretto senza controllo e per il quale ho chiesto una verifica dell’Anac (Autorità nazionale anti corruzione). Sul Tosti, inutile, aver sollecitato il sindaco nel creare un vertice snello con un consiglio di amministrazione con tre componenti: una espressione del comune, una della regione e la terza del mondo produttivo e la figura tecnica del direttore artistico capace per esperienza e qualità professionali di innescare un circolo virtuoso con altre istituzioni e mondi culturali.
Ora la situazione delle istituzioni Culturali dopo la “rivoluzione” finirà in un vicolo cieco. Il sindaco andrà avanti testardamente nel suo programma portando un altro pezzo di città ad impoverirsi e impaludarsi nei litigi, nella burocrazia e nella mancanza di idee e fondi. Mentre Ortona ha urgente necessità di un piano strategico di rilancio per Cultura, Turismo e Commercio.
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c.s. Peppino Polidori