Partecipa a Ortona Notizie

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

FEBBO E CIERI : FONDI A RISCHIO PER IL DRAGAGGIO DEL PORTO

L'ORDINANZA DEL CONSIGLIO DI STATO ALLUNGA I TEMPI PER L'AFFIDAMENTO DEI LAVORI

Condividi su:

Torna d'attualità sulla scena politica locale e regionale la questione del dragaggio dei fondali del porto di Ortona alla luce dell'ordinanza del Consiglio di Stato che ha nomina.

"Continua la vicenda purtroppo negativa della escavazione del porto di Ortona. Si era tutti in attesa che il Consiglio di Stato (Sezione Giurisdizionale) emettesse la sentenza definitiva e chiarisse una volta per tutte se a scavare il porto di Ortona dovesse essere la prima o la seconda ditta aggiudicatrice dell'appalto. Intanto si susseguivano le "pompose" dichiarazioni dei vari rappresentanti politici di maggioranza, cioè gli stessi che hanno causato il pastrocchio, i quali rassicuravano che di qui a poco sarebbero iniziate le operazioni di dragaggio, che tutti i problemi sarebbero stati risolti e che le solite "cassandre" avevano preso un abbaglio". E' quanto dichiarano il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Ortona, Tommaso Cieri nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Ortona, nella sala consiliare del Municipio.

"Purtroppo però non è andata così – rimarca Febbo – perché il Consiglio di Stato ha sorpreso tutti non emettendo alcuna sentenza definitiva ma ha chiesto di fare chiarezza, sul bando, sull'impatto ambientale e sulla vasca di colmata, che guarda caso erano proprio le criticità che noi abbiamo sempre evidenziato a gran voce. E' stata stabilita una tempistica attraverso la quale l'accertatore dovrà effettuare le sue ricerche, verifiche e rimettere poi lo studio al Consiglio di Stato che poi ha fissato per il 18 maggio il termine per la sentenza. Sempre che il perito non chieda altro tempo per arrivare alla perizia e che la stessa poi non sia contestata dalle parti: insomma tempi lunghi se non lunghissimi. Ovviamente, nelle more di tale procedura tutto resterà immobile, così come è stato finora purtroppo, e come noi avevamo ampiamente annunciato, mettendo a serio rischio i fondi pari a 9,5 milioni di euro messi a disposizione dal precedente governo regionale e in stretta collaborazione con l'amministrazione locale di centrodestra. L'ingiustificato ritardo, dovuto solo alla ostinazione della Regione Abruzzo in primis e del Comune di Ortona poi, ha comportato, comporta e comporterà un danno enorme alla città, alle sue economie e a tutto il territorio. Si avvicinano inesorabilmente i tempi della rendicontazione di tali lavori (31.12.2017), operazione questa senza la quale si perderà il finanziamento".

"Ancor più preoccupante appare l'approccio al problema di chi il problema lo dovrebbe risolvere", ha dichiarato Tommaso Cieri che ha spiegato: "Infatti ad un assoluto silenzio da parte degli organi regionali si contrappone una scellerata presa di posizione da parte di sedicenti esperti locali, contro la decisione assunta dal Consiglio di Stato, ritenendo che la decisione assunta sia una perdita di tempo e che così non si fanno gli interessi della città. Dimenticando, o facendo finta, che tale richiesta di chiarimenti è il giusto epilogo di una vicenda contornata solo di confusione ed errori".

"Per noi adesso - concludono Febbo e Cieri - sarebbe fin troppo facile dire ve lo avevamo detto !!!, sarebbe fin troppo facile rispondere a chi ci diceva che non volevamo il bene di Ortona!!! Come sarebbe fin troppo facile ricordare che ci avevano sfidato a dare le dimissioni se i lavori non partivano entro il 31.12.2016!!! Ma il nostro è un approccio diverso al governo delle Città e del territorio che ci porta a lavorare con serietà e rispetto sia delle norme, tutte, che di chi magari ci critica cercando di valutare serenamente le osservazioni. Se lo avessero fatto, il Via, i tecnici regionali e comunali e i vari politici e amministratori forse i lavori sarebbero già iniziati e parleremmo di altro". 

Condividi su:

Seguici su Facebook