La liberazione di Ortona è stata celebrata, come consuetudine, nel massimo rispetto dei 1350 ortonesi civili deceduti nel secondo Conflitto Mondiale.
I tragici momenti di morte e di distruzioni non possono essere dimenticati, sono essenze della nostra storia quotidiana.
Ogni famiglia ortonese ha pagato ingiustamente il prezzo altissimo della guerra. La morte di un congiunto, di un parente o di un vicino di casa hanno segnato la vita futura di Ortona.
Momenti terribili, brutali, che vengono rispolverati in tutte le occasioni, che riguardano il passato della città adriatica.
LA MEDAGLIA D'ORO AL VALOR CIVILE sottolinea la grande tragedia umana.
La "PIccola" Stalingrado è stata distrutta, martoriata e rasa al suolo dalla occupazione tedesca.
Alle 9,30 precise, le Autorità Civili, Militari, le Associazioni delle forze armate in congedo, gli alunni dell'Istituto Nautico, della Banda Citta' di Ortona e i cittadini comuni, hanno animato il corteo che ha depositato la sua prima corona d'alloro a Piazza Plebiscito, al Monumento "Il PREZZO DELLA PACE".
Alle ore 10, il corteo ha depositato la corona al" Monumento Vittime Civili" in Piazza del Cimitero e poi ha visitato il Sacrario delle Vittime Civili ed il Sacrario di tutte le Guerre
I Rappresentanti delle Associazioni dell'Arma dei Carabinieri, della Fanteria, dell'Aviazione e dei Marinai in congedo, hanno recitato le loro preghiere.
L'ortonese Tommaso Cespa ha letto la sua poesia inerente la Battaglia di Ortona nel 1943.
Dopo la preghiera ai Caduti, il corteo delle Autorità ha percorso Via Roma, Piazza della Repubblica, Corso Matteotti per poi assistere alla Santa Messa nella Basilica di San Tommaso, concelebrata dal Vescovo Emidio Cipolllone e dal Parroco Don Pino Grasso.
In seguito, la Cerimonia del 28 dicembre si è conclusa con il saluto al Gonfalone al rientro nel Palazzo Municipale.
Il racconto del 73° Anniversario della Liberazione della città di Ortona a Mare.