Il Comitato di Ortona
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Prendiamo atto della soddisfazione per l’uscita dal commissariamento sanitario ma ribadiamo che il prezzo è stato troppo alto soprattutto per quanto attiene al nostro territorio. Le dichiarazioni di plauso annunciate ma non possono rimanere senza una riflessione in merito a quanto abbiamo pagato relativamente alla fruibilità dei servizi essenziali di base. Il grande dispendio di energie speso nel tentativo piuttosto maldestro di difendere un’assistenza sanitaria che ha solo penalizzato il nostro territorio attraverso una programmazione sanitaria locale votata verso l’ ”eccellenza” e non piuttosto verso anche i servizi essenziali, che devono essere sempre garantiti, non può e non deve essere sottaciuto. Tutte le valutazioni possibili diventano incomprensibili quando non si riescono ad evitare spiacevoli situazioni come quella che sta accadendo all’ospedale di Ortona senza approvvigionamento farmaceutico da diversi giorni.
In rappresentanza dei cittadini il Comitato non può dare risposta alle numerose domande poste quotidianamente che riguardano la salvaguardia della salute di tutti i cittadini. Sono domande semplici che vogliono vedere risposte concrete ai bisogni di salute e che vedono solo chiudere i servizi e ridurre i livelli essenziali di assistenza.
Sicuramente i 120 mila euro spesi per inaugurare il servizio di Lungodegenza ad Ortona potevano essere dirottati alla farmacia dell’ospedale di Ortona che per mancanza di disponibilità economica, non può approvvigionarsi dei prodotti necessari. Tutto ciò penalizza fortemente anche i reparti di eccellenza, tanto osannati dall’Assessore alla Sanità, che prima di organizzare interventi chirurgici, diagnostici e terapeutici, anche se programmati, devono verificare la disponibilità dei farmaci.
Ma non solo, anche per quanto riguarda la chiusura del Punto Nascita di Ortona. Con delibera n. 206 del 3 agosto 2015 si delibera la ristrutturazione del Punto Nascita di Lanciano con un investimento di 5.800.000,00 ( OLTRE CINQUE MILIONI DI EURO ) finanziato con fondi di bilancio aziendale.
A questo punto ci chiediamo ma questi soldi non potevano essere spesi diversamente e garantire i livelli di assistenza minima?
Questa è la nuova programmazione sanitaria che ha avuto solo l’obiettivo di uscire dal commissariamento a spese del diritto alla salute di ciascuno di noi garantito dalla Costituzione .
Chiudendo anche guardie mediche in paesi di montagna, dove un ambulanza impiega minimo 45 min ad arrivare, chiudendo servizi essenziali, non fornendo neanche quelli ambulatoriali, chiudendo ospedali e pronto soccorso, abbiamo sicuramente centrato l'obiettivo di abbassare l'aspettativa di vita media abruzzese! Chi arriverà a 70 anni sarà un predestinato!
L’assistenza sanitaria deve essere assicurata a chiunque e ci auguriamo che l’uscita dal commissariamento riporti l’ospedale di Ortona a servizio del proprio ampio territorio e bacino d’utenza garantendo i servizi di base e la tutela del relativo Pronto Soccorso.
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c.s. Il Comitato di Ortona