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DRAGARE, DRAGARE, DRAGARE…

Dragare il Porto di Ortona è determinante per l’economia della regione e della città

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Dragare il Porto di Ortona è determinante per l’economia della regione e della città: significa attivare traffici di merci e di persone che coinvolgerebbero l’Abruzzo e il Centro Italia.

Avere un porto con fondali insufficienti è come avere un Aeroporto ben ubicato e con grandi potenzialità ma con una pista corta in grado di accogliere solo piccoli aeromobili.

Dragare significa portare i fondali, come da Piano Regolatore, verso i -10/-12 e poter accogliere, quindi, navi grandi come la moderna economia dei trasporti oggi richiede.

Dragare il Porto d’Abruzzo è un investimento sicuro, considerato che, a differenza di altri Porti, questo non si rinsabbia, come dimostrato dalle rilevazioni periodiche dell’Autorità Marittima: infatti, il braccio nord, che arriva alla batimetrica di -12, garantisce la piena stabilità dei fondali, una volta raggiunti.

Si tratta di sabbia con residui che naturalmente possono esserci all’interno di un normale porto che non ha ricevuto, negli anni, scarichi industriali inquinanti. L’organismo preposto ha provveduto a campionare e ad analizzare i fondali, permettendo di destinare le diverse qualità delle sabbie alle varie utilizzazioni: ripascimento delle spiagge e altri usi.

Il finanziamento per i lavori (9,35 milioni di euro dei fondi FAS) è, da tempo, a disposizione. Per quanto ci consta, le procedure di legge sono state tutte eseguite correttamente e nei termini previsti.

Si è svolta la gara con un bando europeo per l’assegnazione dei lavori e, nel dicembre 2015, i lavori stessi sono stati aggiudicati. Una delle ditte concorrenti ha presentato ricorso al TAR contro l’aggiudicazione, il TAR le ha dato ragione.

Il Comune ha fatto scorrere la graduatoria ma, la prima Ditta, ha impugnato la seconda assegnazione, chiedendo al Consiglio di Stato la sospensiva dei lavori. Il Consiglio di Stato si pronuncerà l’8 settembre p.v.

Tutto secondo le regole!!! C’è di che essere profondamente sconcertati. Nella complessità di queste procedure c’è qualcosa che non va. Tra lo stanziamento dei fondi e la realizzazione delle opere, in Italia, ci sono tempi biblici, soprattutto se confrontati con le necessità dell’economia, dell’occupazione, dello sviluppo e anche della sicurezza (vedi il tragico incidente dei treni sul binario unico a Trani, che si sarebbe potuto evitare se il raddoppio fosse stato realizzato per tempo).

Tra le cause dell’arretratezza del nostro Paese ci sono la difficoltà e la lentezza con cui si riesce a dragare un porto, diversamente dal resto d’Europa. Altri Paesi, infatti, hanno procedure semplificate e snelle che permettono di operare in un tempo relativamente breve, pur nel rispetto della sicurezza, dell’ambiente, della legalità e della trasparenza.

L’ultimo tentativo di lavori di dragaggio del porto di Ortona, che risale al 2011, è stato bloccato da un esposto, poi rivelatosi immotivato, ma che ha ottenuto l’unico drammatico risultato di bloccare i lavori quando la draga lavorava all’imboccatura del porto lasciando due dune a profondità -7,40 mentre, alla banchina nord, c’è una profondità di -8,5, non permettendo, così, l’ingresso di navi di medio tonnellaggio e condizionando pesantemente l’operatività del porto.

Ma nessuno ha pagato per i danni arrecati all’economia e all’occupazione di questo territorio. Occorre, dunque, che TUTTI pongano al primo posto gli interessi generali.

Pertanto, pur tenendo conto dei giusti diritti delle singole Ditte, i soggetti pubblici interessati al procedimento, debbono avere come unico grande riferimento l’interesse della collettività che, in questo caso, richiede tempi brevi e certi.

Ci sono compagnie di navigazione che attendono di poter entrare nel porto. Ci sono aziende locali, e non, che hanno bisogno di entrare con grandi navi per aumentare i volumi, abbattere i costi e aumentare l’occupazione.

C’è un progetto di sviluppo di una piattaforma territoriale logistica trasversale Tirreno-Adriatico che collega Civitavecchia-Roma-Pescara-Ortona.

Ulteriori ritardi possono compromettere tutto ciò.

Non è importante chi è chiamato a dragare, ma l’importante è che si draghi ed in fretta.

IGILIAMO TUTTI INSIEME

c.s. Ing. Antonio Nervegna e Dott. Euclide di Pretoro

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