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Il Perdono che verrà. Forse riaprirà al culto la cappella dell'Apostolo.

Le grandi manovre a ritmo serrato del restauro. Si aspetta il "Miracolo".

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Proseguono a ritmo serrato i lavori di restauro nella Cappella  di San Tommaso Apostolo, situato all'interno della Concattedrale.

Nella storia dei tempi, la chiesa subì molte devastazioni, ma anche momenti di serenità e pace.

Il 17 febbraio  1427, San Giovanni da Capestrano celebrò solennemente la pace, tra Lanciano e Ortona.

Il tempio fu restaurato più volte nel corso dei secoli, per vari assalti e distruzioni subite. Il 16 luglio 1945, il sacro busto, estratto dal muro dove era rimasto nascosto durante l'ultimo conflitto mondiale, venne nuovamente aperto al culto dei fedeli.

Ora, il restauro in corso d'opera Ã¨ necessario, per evitare problemi di conservazione dei bassorilievi a stucco della prima metà dell'Ottocento, opera dell'artista Vincenzo Perez.

I lavori di pulizia e di consolidamento sono stati necessari anche per le belle ceramiche di Tommaso Cascella: Gli ortonesi in Scio e L'arrivo ad Ortona delle "reliquie" di San Tommaso.

La teca che custodisce il busto argenteo dell'apostolo, contenente alcuni frammenti delle ossa del cranio, ha subito durante questi lavori ad arte un posizionamento migliore e permette ai fedeli di venerarlo senza salire la famosa scalinata. E' anche un atto di civiltà e rispetto verso i diversamente abili.

La storia scrive che il busto di San Tommaso è stato trafugato due volte ad Ortona, la prima nel 1528  dalle milizie mercenarie e la seconda volta nel 1799 dai francesi.

A seguito di queste vicende il nuovo busto è stato sempre custodito nella massima sicurezza e riservatezza, sopratutto dopo il secondo conflitto mondiale, durante il quale, come la tradizione tramanda, venne protetto tramite una chiusura composta dalle famose sette chiavi.

E' arrivato anche il momento di sfatare le leggende e "LIBERARE" per sempre il busto argenteo al culto dei numerosissimi pellegrini che visitano con fede cattolica la nostra amata chiesa.

Lasciare aperto alla visibilità dei credenti il portellone della teca è un atto di coraggio che, oltre i pellegrini, anche il popolo ortonese invoca da moltissimi anni. Dalle leggenda alla fede, secondo le intenzioni e le indicazioni di San Giovanni Paolo II :"spalancate  le porte a Cristo". 

I pellegrini siano benvenuti nella nostra città. Ortona è felicissima.

Aspettando il  "MIRACOLO"....San Tommaso illuminaci Tu.

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