Chiudere un punto nascita con tutti i requisiti richiesti non indicato dall'AGENAS nazionale come struttura critica da sopprimere soltanto per 4 neonati in meno ( ricordiamo che solo nel 2013 i parti sono stati 496 quindi di 4 unità inferiori a 500 ) è proprio un esempio di cattiva giustizia.
Se poi si pensa che il criterio della media triennale dei parti è stato abbondantemente conseguito dal Punto Nascita di Ortona, viene da chiedersi: "MA ESISTE UNA GIUSTIZIA EQUA" ?
Nel recente incontro che il Comitato ha avuto con il commissario Luciano d'Alfonso, lo stesso ha sposato le nuove direttive europee che disattendono il "dato freddo dei numeri" tenuto conto invece di parametri oro geografici, strutturali, temporali ecc. e valutando caso per caso .
Anche perché, e lo vorremmo ribadire soprattutto all'assessore alla sanità Silvio Paolucci, partorire in macro strutture dove si tende ai 1000 parti non è per niente indice di sicurezza visto che alla fine dell'anno 2015 sono morte cinque mamme nei grandi ospedali ( Verona, Torino, Bassano del Grappa, Brescia, Foggia).
Quindi una giustizia di questo tenore e portata non mira a "superare la freddezza del numero delle nascite" ( parole del commissario D'Alfonso), tanto meno tutela la salute e la sicurezza delle mamme e dei piccoli.
Il Comitato di Ortona