Dopo aver detto per mesi che la decisone del commissario ad acta, Luciano D’ Alfonso, di chiudere il punto nascite di Ortona era giusto perché la politica doveva fidarsi necessariamente del CPNR e delle sue valutazioni, adesso magicamente il capogruppo del PD, Tommaso Coletti, e Luciano D’Alfonso essendostati smentiti dall’Agenas sulla sicurezza e sui numeri, non si fidano più del CPNR e chiedono lumi al Ministro.
Gli ortonesi però non cadranno in questo bieco tentativo di chi fino a ieri non ha difeso il punto nascite, ricordo che la maggioranza non ha voluto firmare il mio ordine del giorno che chiedeva al sindaco di perorare di nuovo la causa del nostro punto nascite basandosi proprio sui dati della sicurezza e sui numeri dei parti, oltre 500, e oggi invece cerca di far passare altro.
Adesso Coletti o meglio il commissario ad acta ci devono spiegare perché ha chiuso il punto nascite di Ortona, visto che, come abbiamo sempre affermato e come lo hanno sempre affermato i tecnici e i comitati, gli standard di sicurezza ci sono e anche i numeri di parti. Sono solo politiche le motivazioni di chiusura, che dimostrano che la filiera di partito in questo caso non funziona, anzi probabilmente la eccessiva accondiscendenza dei nostri amministratori ha permesso alla politica regionale di fare quello che ha voluto.
D’Alfonso, spinto dal consigliere regionale del territorio, ha dovuto cambiare rotta su Atri e ha chiesto una deroga al ministro, dopo che sul web si è scatenato il putiferio degli ortonesi indignati, D’Alfonso ha dovuto necessariamente fare la stessa lettera per Ortona. Nella missiva D’Alfonso chiede per Ortona una deroga al ministro in relazione al decreto dell’11 novembre 2015 che invece riguarda i punti nascite al di sotto dei 500 parti.
Il punto nascite di Ortona è al di sopra dei 500 parti all’anno e ha quasi tutti gli standard di sicurezza, così come ha sempre sostenuto la responsabile dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, per cui non ha bisogno di deroghe si tratta semplicemente di un atto illegittimo perché le motivazioni non rispondono a verità, bisogna solo riaprire il punto nascite. Basta ingannare i cittadini facendoli perdere nei meandri del politichese vendendo fumo e il Sindaco D’Ottavio non deve permettersi più di mettere in dubbio la volontà del sottoscritto sull’argomento, conoscendo bene il motivo per cui non ho votato la delibera, visto che chi è stato sempre presente, chi ha sempre difeso il punto nascite, chi ha fatto proposte costruttive in consiglio comunale, chi è andato più volte all’Aquila per perorare la causa, chi ha ascoltato la voce degli operatori, non è stato certamente il Sindaco che ha brillato per le sue assenze ma il sottoscritto e altri consiglieri comunali unitamente al comitato e singoli cittadini.
La conferma è che anche oggi mentre all’Aquila si è svolta l’audizione in commissione di vigilanza con i sindaci dei punti nascite chiusi e a rischio chiusura l’unico Sindaco assente è stato quello di Ortona.
Ortona, lì 16/12/15
lI Consigliere Comunale
Leo Castiglione
