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Ente Manifestazioni Ortonesi, solo 1.000 euro per il cartellone estivo

Paolo Cieri: «L'EMO non può proseguire senza un'adeguata copertura economica»

Redazione
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L'Ente Manifestazioni Ortonesi (leggi...), subito dopo il successo delle festività patronali (leggi...), si è messo all'opera per la programmazione dell'estate ortonese (in anteprima...). Ad oggi, 26 giugno 2015, il cartellone estivo è già pronto. Tuttavia, a seguito di incontri con la Giunta e i dirigenti, l'Ente ha appreso che non ci sarebbe più la disponibilità di quel budget (leggi...che l'amministrazione inizialmente aveva messo a disposizione per le manifestazioni e gli eventi, solo in parte utilizzato (leggi...) per le festività del Perdono (leggi...).

«La situazione è drammatica -dichiara il Presidente dell'EMO, Paolo Cierie l'Ente non può proseguire con la formalizzazione degli impegni presi con gli artisti perché non si hanno le necessarie garanzie di copertura economica. Della restante cifra che il Comune aveva messo a disposizione per le manifestazioni e gli eventi sono rimasti, inspiegabilmente, solo 1.000 euro».

«Abbiamo cercato di coinvolgere in maniera diretta commercianti ed associazioni dando spazio alle singole iniziative. Come Presidente dell'EMO -prosegue Cieri- credo sia doveroso che la città di Ortona proponga ai suoi cittadini ma soprattutto ai turisti che ci fanno visita un programma estivo che esalti le bellezze e le risorse di cui la nostra città indiscutibilmente dispone, ma che puntualmente non riesce a valorizzare, lasciandoci tristemente fanalini di coda del turismo tra le città costiere abruzzesi. Siamo ben consci delle difficoltà economiche nelle quali versa la nostra realtà, ma proprio per questo riteniamo che le risorse investite nell'accoglienza e nella promozione turistica possano rappresentare un capitolo fondamentale per il rilancio dell'economia cittadina».

«Aspettiamo fine mese -conclude Cieri- affinchè la Giunta possa deliberare una cifra congrua che consenta la realizzazione del programma definitivo. In queste condizioni di incertezza e precarietà è davvero difficile continuare a svolgere, in maniera credibile e proficua per la comunità, l'attività per la quale siamo stati nominati».

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