L'associazione "Donn-è" di Ortona nata per aiutare e sostenere le donne vittime di violenza aprirà, appunto, il centro anti-violenza, lunedì 11 febbraio, presso Soggiorno Proposta di Contrada Feudo, nonostante un procedimento amministrativo in corso.
Ad annunciarlo, questa mattina, il direttivo di Donn'è, formato da giovani professioniste, che chiarisce, in conferenza stampa, anche la posizione dell'associazione nel ricorso al TAR effettuato dal Comune di Ortona contro la Regione Abruzzo che ha escluso il Consultorio familiare A.Ge. Onlus di Ortona, in convenzione con l'Ente, dal bando regionale con il quale sono previsti finanziamenti per l'istituzione di un nuovo centro anti-violenza.
Il problema è che l'Amministrazione Comunale non ci sta a questa esclusione, così motivata dalla regione: “Il Comune affida la gestione del servizio a un'associazione che non risulta, dallo Statuto, avere tra gli scopi prioritari la lotta alla violenza contro le donne e minori e non risulta, dalla documentazione presentata, aver maturato esperienze e competenze specifiche in materia”. Donn-è è stata ritenuta, invece, idonea a partecipare al bando, avendone tutti i requisiti, e, cosa più importate, ha vinto il bando che le favorisce l'apertura del centro di rivelante importanza sociale. Il comune ha chiesto al giudice amministrativo la sospensiva, che significa, in sostanza, “bloccare” l'erogazione del finanziamento di 25mila euro all'associazione, come misura cautelare, eppoi annullare gli atti impugnati.
“Noi siamo parte di questo procedimento amministrativo” spiega il presidente dell'associazione “Donn-è”, l'avvocato Francesca Di Muzio, “e faremo valere le nostre ragioni perchè vogliamo portare avanti i nostri progetti che sono di aiuto e sostegno alle donne vittime di violenza. Il nostro centro inizierà ad operare già dalla prossima settimana”.
In questi giorni si è alzato un polverone sul caso e si è ingenerato un po' di confusione sul problema.
“Il Comune di Ortona è la parte ricorrente, la Regione quella resistente”, chiarisce la difesa di Donn-è, l'avvocato Leonardina Casoli, “l'associazione Donn-è è il Controinteressato: il soggetto che ha interesse sostanziale uguale e contrario rispetto all'interesse del Comune di Ortona. Ieri, il TAR, sede di Pescara, doveva decidere sulla sospensiva, ma noi abbiamo chiesto che il ricorso sia trattato nella sede competente del TAR dell'Aquila, visto che la sede della Regione si trova nel capoluogo abruzzese”. Quindi, nessun pronunciamento da parte del TAR. Ad assistere Donn-è anche l'avvocato Mario Melillo dello studio legale di Roma.
"Vorrei precisare che siamo un'associazione apolitica", conclude il membro del direttivo la dottoressa Romina Remigio, fotoreporter professionista che ricostruisce brevemente la storia di Donn-è e i rapporti dell'associazione con il Comune di Ortona: l'associazione è nata il 2 agosto 2012, il primo agosto abbiamo fatto il primo evento pubblico al quale ha partecipato anche l'amministrazione comunale, a settembre, in vista di un bando regionale che prevede finanziamenti per l'istituzione di un centro anti-violenza, scadenza 30 settembre, abbiamo chiesto all'Amministrazione comunale di presentare un progetto condiviso. Nessuna risposta dall'Ente, Donn-è partecipa con un proprio progetto al bando il 26 settembre. Il 4 ottobre, il Comune ci risponde che non è interessata alla proposta e intanto i termini del bando sono scaduti. Il Comune partecipa con un proprio progetto. Il 24 dicembre 2012, l'associazione invia una lettera ufficiale all'Amministrazione con la quale comunica che è vincitrice del bando e pronta a collaborare con la stessa. Nessuna risposta, il Comune si rifà "vivo" ad anno nuovo con la notifica del ricorso al TAR il 13 gennaio 2013.