Tutti i dipendenti della storica azienda leader nel settore delle macchine agricole, Tortella Spa di Ortona, si asterranno dal lavoro in attesa di risposte. Dopo più di 50 anni di attività , per la prima volta, privi di ogni certezza, hanno proclamato lo sciopero. Vista la difficoltà a reperire notizie certe e fare il punto esatto sulla situazione della ditta, l'obiettivo è quello di fare chiarezza ottenendo risposte sicure sul futuro dell'azienda e dei 50 lavoratori.
L'azienda sta attraversando un momento molto delicato, non è ancora possibile quantificare i debiti e la Redexim, socia olandese che detiene il 48% della società , sembrerebbe aver perso interesse nei confronti del polo ortonese. Sembra che gli olandesi potrebbero voler spostare la produzione in ungheria, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero per il territorio ortonese e per una cinquantina di famiglie.
A tale scopo, alle 19:30 della giornata di ieri, si è tenuto un incontro con il Sindaco D'Ottavio nel quale si è illustrata la situazione e si è chiesto l'intervento delle istituzioni per la risoluzione positiva della vicenda.
Marco Di Rocco, Fiom Cgil Ortona Chieti, ci ha riassunto la situazione: «Il lavoro c'è. Chiaramente, ci sono degli esuberi da gestire perché non ce n'è per tutti. Però -sottolinea- non possiamo assistere passivamente davanti a una fabbrica che chiude pur avendo il lavoro. L'obiettivo è di mandare avanti l'azienda e, per farlo, è molto importante che la produzione resti a Ortona. L'unico piano industriale disponibile è quello della socia olandese Redexim».
«In questi anni Tortella ha accumulato tanto debito, per questo -spiega Di Rocco- affittare l'azienda alla Redexim sembra essere una buona soluzione. Anche se non dà una risposta occupazionale sufficiente per tutti, almeno, l'azienda continuerà a vivere, andare avanti e, magari, superare questo momento di crisi. L'azienda olandese, tramite Tortella, ha riferito che le lavorazioni saranno spostate in ungheria a partire da Agosto. Questa cosa è inaccettabile dal punto di vista sindacale, dal punto di vista occupazionale e anche dal punto di vista istituzionale. In quest'ottica -continua- abbiamo chiesto al Sindaco D'Ottavio di darci una mano a far riavvicinare le due società , per arrivare ad un accordo di gestione dello stabilimento».
«La settimana prossima dovremmo firmare la cassa integrazione ordinaria, che dovrebbe durare almeno fino ad agosto. Poi, in attesa delle decisioni che il tribunale assumerà in merito a questa crisi, potremmo avere diritto a un anno di cassa integrazione, oltre alla mobilità . Però siamo al dunque -spiega Marco Di Rocco- perché la cassa integrazione straordinaria può essere erogata solo se sarà presentato un progetto industriale. In mancanza del quale, probabilmente, l'azienda andrà in liquidazione e verrà chiusa».
«La cassa integrazione straordinaria è un passo successivo, adesso noi vogliamo il lavoro. Se l'olandese non torna sui suoi passi entro giugno, la Tortella, non avendo possibilità di produzione, potrebbe presentare al tribunale una richiesta liquidatoria. Vogliamo ricominciare con questo nuovo imprenditore sperando di riuscirci. Fino al 30 giugno -conclude Marco Di Rocco- abbiamo il tempo per trovare una soluzione occupazionale a questa impresa».