«Perché in 6 mesi si vogliono e possono programmare, progettare, appaltare e completare i lavori nei reparti maternità degli ospedali più grandi quando invece si potrebbero, quindi, programmare interventi di messa in sicurezza nei Punti nascite che la Regione vuole chiudere?» questo si chiedono in una nota i Consiglieri regionali di Forza Italia commentando l’accordo tra l’Assessore Paolucci (leggi...) e i direttori regionali delle Asl sulla data di chiusura delle strutture di Atri, Ortona, Penne e Sulmona (leggi...).
«Paolucci – prosegue la nota – seguendo i dettami del suo Presidente si è lanciato in un annuncio mirabolante e oltremodo ambizioso prevedendo che entro ottobre si porterà a conclusione l’ampliamento dei reparti, la messa in sicurezza e l’adeguamento del personale nei nosocomi abruzzesi più grandi che si troveranno ad aumentare notevolmente il loro carico di lavoro proprio in conseguenza della chiusura dei Punti nascite. Ma noi ci chiediamo, perché non si vuole mettere in sicurezza quelle strutture che lo necessitano evitandone così la chiusura? Per quale motivo quegli stessi reparti maternità non possono beneficiare di nessuna deroga, così come aveva ipotizzato il ministro Lorenzin? (leggi...)»
«L’amara verità è che la coppia D’Alfonso - Paolucci non vuole fare brutta figura ed è sempre più decisa ad andare fino in fondo, chiudendo i Punti nascite con un atto che sembra spinto però solo da un mero puntiglio politico. Del resto, dagli annunci dell’Assessore si evince come la parola tradisca quello che è il suo pensiero reale. E’ chiaro - concludono i Consiglieri regionali di Forza Italia (leggi...) - che la nostra opposizione prosegue e non si ferma neanche di fronte al crono-programma tracciato dall’assessore alla Sanità al quale diamo appuntamento al prossimo Consiglio Regionale in programma giovedì 9 aprile. Fino a quando sarà possibile continueremo la nostra battaglia per evitare la chiusura dei Punti nascite ma vorremmo ricordare a questo Governo regionale che quello che semini oggi lo raccoglierai domani».
Non si è fatta attendere, però la risposta dell'Assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, che assicura: «Nessuna comunità locale rimarrà sprovvista di assistenza: saranno garantite le attività sanitarie pertinenti e necessarie per accompagnare in sicurezza e appropriatezza tutte le gravidanze sino al momento del parto che sarà assicurato presso il punto nascita di afferenza territoriale o di libera scelta della donna».
«Il nostro obiettivo -sottolinea Paolucci- è quello di mettere in sicurezza il percorso nascita, tanto che questo percorso comporterà un impegno di risorse umane ed economiche molto consistente. Partiranno contestualmente i lavori di adeguamento strutturale nei blocchi parto dei presidi di Pescara, Avezzano, Teramo, Chieti, Lanciano, Vasto, mentre i presidi di Sulmona, Atri, Ortona e Penne avranno un centro di accoglienza ostetrica per la presa in carico della donna gravida fino al momento della nascita, con ulteriori ed importantissimi investimenti su tutto il territorio della rete del Sistema di trasposto assistito materno (Stam) e neonatale d'urgenza (Sten). Questa riorganizzazione -conclude l'assessore- che in base al decreto commissariale 10 del 2015 sarà completata entro il 31 ottobre di quest'anno, non priverà , dunque, alcun territorio di servizi primari, ed anzi rafforzerà il diritto alla salute in sicurezza».