Dopo una visita lampo di Luciano D'Alfonso, presidente della regione e commissario ad acta per la sanità , al convegno Labortatorio Futuro a Rivisondoli, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, alla chiusura dei lavori, ha risposto ai cronisti sulla chiusura dei punti nascita.
Video intervista con le reazioni a caldo durante la manifestazione del 21 marzo a Ortona: prima parte... e seconda parte...
Secondo il ministro Lorenzin «L'Abruzzo sta rispettando il piano territoriale messo in campo per uscire dal commissariamento. Quindi, sta provvedendo a riorganizzare la rete dei punti nascita in base a parametri di sicurezza. Stanno anche provando a fare un'operazione per garantire ad ogni punto nascita la TIN (terapia intensiva neonatale) in base alle necessità orografiche del territorio. Però è fondamentale che i punti nascita al di sotto dei 500 parti siano chiusi, a meno che non vi siano le condizioni per le deroghe».
«Queste condizioni sono molto stringenti -spiega il ministro- è necessario che non ci sia vicino o raggiungibile in un lasso di tempo nessun altro punto, bisogna avere una rete interna di sicurezza molto forte, un neonatologo o un pediatra H24 e un tasso di parti, anche naturali, che siano adeguati. Ovviamente, le deroghe non si fanno per ospedali che fanno 100 parti. Un conto è se un punto nascita ne fa 490 al posto di 500, un conto se ne fa 200. È veramente pericoloso, tanto vale partorire a casa con l'ostetrica. Per me non c'è la possibilità di riaprire il discorso, è una responsabilità che si prende la Regione in base ai numeri e al contesto» (Silvio Paolucci, leggi...)
«Loro possono fare una razionalizzazione delle reti territoriali se riescono a garantire entro la golden hour l'accesso all'ospedale. Questo vuol dire che deve funzionare bene il monitoraggio territoriale, l'accompagnamento al parto della mamma, che non è solo il momento in cui partorisce, ma è anche la fase precedente,quindi il monitoraggio, e mezzi che sono l'elisoccorso, in casi come questo, o il trasporto che sia molto efficace. Allora -conclude il ministro Lorenzin- se c'è questa rete, si devono accompagnare le due cose insieme. Questi sono gli elementi di valutazione che stiamo considerando al ministero».