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Twitch, ma anche Facebook ed X: è iniziata la guerra al gioco sui social?

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Tra le grandi novità dell’ultimo decennio, Twitch rappresenta un fiore all’occhiello dell’intrattenimento digitale. La piattaforma di proprietà di Amazon nata nel 2011 è oggi il punto di riferimento per il mondo dei videogiochi: oltre 2,5 milioni di utenti vi fanno accesso e nel 2023 Twitch è stata la trentasettesima piattaforma mondiale per coinvolgimento digitale su internet. 

Sono numeri grossi, da colosso, che spingono la piattaforma a migliorarsi, crescere e rinvigorire. Anche ad aggiornarsi, ovviamente. Nei tempi più recenti Twitch ha posto dei limiti ad alcune categorie di giochi, come quelli legati al gioco d'azzardo: il freno ha visto l’introduzione di una serie di funzioni per consentire agli utenti di avere un controllo più stringente sui contenuti per adulti presenti in piattaforma. 

Un aggiornamento che ha creato nuove opzioni di filtraggio per aiutare gli utenti a fare scelte più consapevoli. In modo particolare, si legge in questo articolo di Giochidislots, “sono state introdotte opzioni di filtraggio dei contenuti e di sfocatura delle miniature per nascondere le Content Classification Labels che contrassegnano i temi/stream per adulti in piattaforma. Una novità dello scorso anno, voluta da Twitch per aumentare i controlli”. 

A ciò hanno fatto seguito svariate polemiche: Twitch è stata accusata di politica “moralizzante” ma la piattaforma ha anche cercato di oscurare i contenuti sessualmente espliciti, pur introducendo regole poco chiare che hanno avuto l’effetto opposto. A ciò aveva fatto seguito un ban di massa, da qui le polemiche che hanno visto gli utenti accusare Twitch di essere una piattaforma ingiusta. La campagna anti-azzardo ha solo aumentato le polemiche degli streamer. 

A ciò si è aggiunto un fatto clamoroso: quello di Silker, celebre content creator che nel 2022 per finanziare la sua dipendenza dalle scommesse online ha ingannato personaggi famosi e non per una truffa dal valore complessivo di 200.000 dollari. 

Uno scandalo che ha convinto Twitch a frenare sull’azzardo, con restrizioni che hanno portato il Codacons ad intervenire con una diffida alla piattaforma. Ma è una storia ben lungi dalla conclusione: nel frattempo il cerchio si è allargato tanto a Facebook tanto ad X, con l’AGCOM che ha inflitto al primo una multa da 750.000 euro per contenuti “sponsorizzati a pagamento”, volti a promuovere l’attività di gioco e le scommesse online. 

Al marchio di proprietà di Elon Musk, invece, il conto è stato più salato: un milione e trecentocinquantamila euro per violazione del divieto di pubblicità. In ambedue i casi è intervenuto il Consiglio di Stato, respingendo le richieste di sospensione del giudizio di X in quanto le violazioni accertate erano in numero di nove. 

Quel che è chiaro è che per il gioco il vento sui social è cambiato: da “terra di nessuno” giuridicamente parlando a territorio ostile, un passo breve. Restano i dubbi sulle sanzioni: una multa può arginare un fenomeno globale? 

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