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Comune di Ortona e Asl insieme per supportare le donne migranti in Ospedale

Firmato il Protocollo d’Intesa tra i 2 Enti per un progetto pilota di mediazione culturale.

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L’obiettivo comune è favorire l’accesso alle strutture socio sanitarie delle donne straniere, soprattutto, di recente immigrazione, attraverso l’intervento di mediatori culturali, aiutandole a comprendere i diversi aspetti della gravidanza e della puericultura nel primo anno di vita del bambino.

Le barriere linguistiche e le differenze culturali che normalmente ostacolano e complicano l’accesso degli stranieri ai servizi diventano particolarmente rilevanti in ambito sanitario, poiché rimandano ad aspetti e sensazioni personali strettamente connessi alla cultura di provenienza. La componente femminile rappresenta la parte della presenza immigrata che si presenta spesso come quella più sommersa e meno autonoma, sia rispetto alle relazioni e ai percorsi di inclusione nel contesto sociale, sia rispetto all’accesso ai servizi sanitari.

Il progetto pilota, promosso dalla consigliera di Pari Opportunità del Comune di Ortona con la Asl Lanciano Vasto Chieti, permetterà di ampliare la rete dei servizi a favore delle donne erogate dall’ospedale “G.Bernabeo” di Ortona e soprattutto consentirà di avviare prassi condivise all’interno dei servizi e di produrre materiale informativo semplificato e multilingue da distribuire non solo alle donne migranti ma a tutte le donne che si rivolgono agli ambulatori di ginecologia.

Il modello proposto dal protocollo inciderà sugli utenti stranieri, informando e facilitando l’accesso ai servizi, rimovendo gli ostacoli di tipo linguistico e culturale, chiarendo dubbi e traducendo documenti e prescrizioni, ma inciderà anche sugli operatori sanitari formandoli e trasmettendo informazioni utili relative ai contesti e alle pratiche culturali differenti, favorendo inoltre una comunicazione efficace e mirata, prevenendo fraintendimenti e malintesi e snellendo le pratiche amministrative.

L’intervento dei mediatori culturali avverrà sia ciclicamente negli ambulatori di ginecologia ( Ambulatorio Gravidanza, Ambulatorio Interruzione Gravidanza L.194, Ambulatorio Contraccezione) che su specifica richiesta da parte del personale del reparto di Ostetricia-Ginecologia. Tra gli interventi proposti dal progetto anche “Facile…mamma”, il percorso nascita e maternità sicura per le donne migranti attraverso moduli didattici di lingua italiana L2 , specifici per la comprensione della terminologia medico-sanitaria inerente il percorso della gravidanza.

Il progetto, coordinato dal Centro Servizi Immigrati del Comune di Ortona in collaborazione con il reparto di Ginecologia-Ostetricia , permetterà alle utenti di acquisire gli strumenti di educazione sanitaria pre e post natale, di creare un contesto psicologico sereno riducendo l’ansia e la paura del parto e di costruire reti sociali tra le pazienti, le ostetriche e i mediatori culturali.

«Questo progetto – sottolinea la consigliera di Parità del Comune di Ortona, Nadia Di Sipio - si  inserisce in una più ampia visione della città, che mira a rendere il nostro territorio un luogo di parità, in cui vi sia possibilità per tutti di accedere ai servizi e di fruire degli stessi. Un lavoro che ha come obiettivo di rendere la nostra città più accogliente e aperta, attenta alle esigenze di tutti i suoi residenti, dai più piccoli alle donne, dagli stranieri alle persone con disabilità».

La responsabile del reparto di Ostetricia - Ginecologia, Manuela Mucci, ha rilevato come il progetto « metta gli operatori sanitari al servizio delle donne e delle coppie straniere riuscendo a farle sentire parte di una famiglia e di una comunità».

A conclusione l’assessore alle politiche sociali di Ortona, Gianluca Coletti, ha sottolineato come l’amministrazione comunale « sia impegnata a promuovere il diritto di cittadinanza con diverse iniziative tra cui questa, che favorirà la quotidianità delle donne e delle famiglie migranti del territorio. Continua lo sforzo dell’amministrazione verso le fasce più deboli della società per costruire una città solidale».

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