“Il Settennato! Gli anni di Pertini al Quirinale” è il titolo dello spettacolo oggi in scena all’auditorium Cianfarani presso la Civitella a Chieti. Un doppio appuntamento per un’intera giornata dedicata al ricordo del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
La prima rappresentazione, in mattinata, è riservata alle scuole. Oggi pomeriggio si alza il sipario per tutta la cittadinanza. Appuntamento alle ore 17. “Si invitano gli spettatori ad essere presenti quindici minuti prima dell’inizio e a indossare la mascherina FFP2” la richiesta degli organizzatori. “Il costo del biglietto è di euro cinque” e “per lo spettacolo del pomeriggio si consiglia di prenotare telefonando al numero 347 4521937 o al 348 7836919” annunciano nella presentazione dell’evento a cura di Associazione Chieti nuova 3 febbraio, Istituto Tecnico “F. Galiani - R. de Sterlich”, Istituto di Istruzione Superiore “Luigi di Savoia”, Istituto Professionale “U. Pomilio”, Liceo Scientifico “F. Masci”, Teatro del Krak – Ortona, Associazione Unitre-Chieti
Ministero della Cultura – Direzione regionale Musei Abruzzo– La Civitella –Chieti nell’ambito del “Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria - XXIII edizione – a. s. 2022-2023”.
In scena l’attore è Andrea Iarlori, drammaturgia e regia sono curati da Antonio Tucci e la produzione del Teatro del Krak di Ortona. Lo spettacolo sarà introdotto dal professor Roberto Leombroni, docente di Storia e Filosofia.
Al centro della rappresentazione c’è un ragazzo Cirllo, interpretato a Chieti da Iarlori, le cui vicende personali si intrecciano con i grandi avvenimenti pubblici degli anni della presidenza Pertini e con riferimenti ad Ortona ed alla sua realtà sociale. “Gli anni del settennato di Sandro Pertini alla presidenza della Repubblica sono stati anni di cambiamenti politici, sociali, economici per il nostro Paese. Nel 1978 si era nel pieno degli anni di piombo, della crisi economica, del dissesto sociale e politico – si legge nella presentazione dello spettacolo - il 1985 vede invece un’altra Italia con un governo solido, un’economia florida, un benessere diffuso che infondeva ottimismo ed euforia in ogni strato della popolazione italiana. Sandro Pertini ha attraversato quegli anni di trasformazioni costituendo un punto fermo per la politica e per le istituzioni. Ma, soprattutto, fu amato dagli italiani sia per la sua storia personale che rischiarava e dava senso al presente, sia per il suo carattere diretto, spontaneo ed immediato che lo rendeva vicino e comprensibile a tutti. Il Paese era con Pertini e in lui si riconosceva”.