Dalla dittatura dei robot ai segreti per vincere alle slot machine. La rete e internet sono pieni di leggende metropolitane legate alla tecnologia, all’informatica, al mondo virtuale. Fake news, miti che il più delle volte partono da una base di verità per poi degenerare nella più becera delle credenze, nella più assurda delle storie. Proviamo a smontarne alcune, per fare chiarezza e dare qualche informazione in più.
La prima leggenda metropolitana che ci sentiamo di sfatare è quella legata al gambling e al gioco d’azzardo. Secondo alcuni, infatti, esisterebbero alcuni trucchi slot machine per vincere in maniera sicura e affidabile ai casinò online. Basterebbe guardare il numero delle combinazioni, contare i rulli, capire quando una macchina o un sito sono “caldi”. Basta leggere attentamente questo articolo di SlotMachineAAMS, per capire come siano illazioni frutto del caso e dell’invenzione più assurda. Cerchiamo però di capire bene perché: dietro ogni VLT, tanto fisica e tradizionale quanto online e digitale, c’è un funzionamento matematico e algebrico chiamato RNG. Un acronimo, questo, che sta per Random Number Generator, un generatore di numeri casuali che “spara” combinazioni, simboli, numeri in maniera totalmente irrazionale. È assolutamente impossibile, e ci appare ovvio, provare a indovinare una soluzione o una possibile combinazione.
Proviamo ora a spostare l’attenzione sulla tecnologia del futuro: ovvero quella dell’IA, l’Intelligenza Artificiale. La prima diceria che si trova sul web è che le macchine sono e saranno più intelligenti dell’uomo. A chiarire questo aspetto fantascientifico ci hanno pensato Stefano Quintarelli e Claudia Giulia Ferrauto nel loro libro “Intelligenza Artificiale – Cos’è davvero, come funziona, che effetti avrà”. In poche parole: nessun pericolo. Le macchine infatti non sono in grado di imparare e di apprendere come noi, eseguono semplicemente dei compiti che gli vengono impartiti da un programmatore. Niente dominio dei robot, insomma, né macchine che ci ruberanno il lavoro anche se, secondo quanto riporta lo Studio Ambrosetti in una sua recente indagine, il 15% degli occupati attuali in Italia potrebbe vedere la propria mansione affidata a una macchina.
Ma dicerie e fake news dominano la tecnologia dai suoi albori. A iniziare da Henry Ford, che per tutti è l’inventore della catena di montaggio. L’imprenditore statunitense è il fautore dell’auto moderna, ma per la suddivisione del lavoro dovette chiedere al teorico Adam Smith. Insomma, le false notizie sulla tecnologia sono vecchie di almeno due secoli. E non lasciano in pace proprio nessuno.

