Lo scrittore ortonese Attilio Alessandro Ortolano continua il suo tour in Italia con il romanzo Bellezza e Crudeltà. Lo abbiamo intervistato per le ultime novità.
- Come si fa a presentare un libro anche fuori dall'Abruzzo, partendo da una realtà come quella ortonese?
Se tu credi che puoi farlo, lo farai. Conosco molti autori ai quali viene organizzata una scaletta di eventi dalla casa editrice, la mia casa (Edizioni La Gru) non è molto grande, quindi non riesce a correre dietro ai suoi autori. Allora ho deciso di correre da solo. Credo che se decidiamo di essere come treni dobbiamo solo fermarci nelle varie stazioni, è lì che ho avuto la fortuna di incontrare molte persone che hanno creduto da subito in Bellezza e Crudeltà. Qualche volta cammino, ma credo che l'essere umano è un magnete: attrae tutto quello che pensa e in cui crede. E' per questo che un giorno ho pensato che dobbiamo avere paura più di tutto il possibile che possiamo realizzare, dell'impossibile no, perché non è mai davvero così. Se inizi altre anime ti aiuteranno.
- Quai sono gli ingredienti per diventare scrittori di un libro?
Credo che sarò scrittore a 90 anni, perché è un cammino in costante salita. Gli ingredienti sono 99% lettura, 99% perseveranza, 99% le persone che incontriamo. Io penso che non incontriamo mai qualcuno per caso. C'è un filo che ci lega tutti. Non importa quanto tempo l'incontro duri. Ognuno ha un messaggio per noi. L'1% non l'ho mai capito. La perseveranza serve perché è molto faticoso scrivere. Ogni volta che qualcuno ha l'intenzione di scrivere un libro è quasi sicuramente pazzo, se non è animato da qualche sentimento inspiegabile, o un demone interiore orwelliano.
- Fino ad oggi quale è la storia di questo romanzo? Quali strade hai preso? Dove hai presentato? Che concorsi hai vinto?
Ho preso le strade che sentivo e quelle che mi sono venute incontro. Abbiamo presentato ad oggi ad Ortona, Pescara, Francavilla, Giulianova, Forlì, San Benedetto del Tronto, Barletta, Castel San Pietro Terme. In totale ventidue presentazioni. Anche nella Biblioteca di Stato della Repubblica di San Marino, con l'ambasciatore per gli Stati Uniti d'America. E' stata la mia prima presentazione all'estero. Abbiamo presentato anche in qualche radio regionale ed in uno studio televisivo. Mi sento comunque ancora allo 0.1% di quello che si può fare.
Abbiamo partecipato a qualche concorso, nel premio nazionale Vittoriano Esposito di Celano abbiamo avuto il riconoscimento come miglior Autore Abruzzese, poi concorso internazionale La Pergola di Firenze, finalisti, concorso internazionale Michelangelo Buonarroti di Seravezza con menzione d'encomio, e la selezione al Festival delle Letterature dell'Adriatico 2016.
- Hai incontrato qualche difficoltà in questo cammino?
Se non le avessi incontrate, mi sarei quasi preoccupato. Ogni volta che incontro dei muri cerco di imparare la lezione. Alcune presentazioni hano avuto un pubblico ostile o scarso. Ogni volta che capita cerco di lavorare più di prima e di metterci più energia possibile. Ho ricevuto qualche critica e ne ho fatto tesoro. Ringrazio sia chi ha creduto in questo libro e sia chi non ci ha creduto. Fortunatamente la percentuale dei secondi è bassa. Quello che mi interessa è trasmettere qualcosa a tutti. Se con qualcuno non ci sono riuscito devo assolutamente riprovarci.
È bello poter imparare ogni volta qualcosa da chi incontri o ti accompagna per un tratto di strada o tutta.
Per me è un grande onore avere tanti maestri, ed in qualche modo pensare che con tutti eravamo già e siamo collegati, e dunque mai soli.
