Le recenti dichiarazioni del sindaco di Vincenzo D’Ottavio sul ruolo delle industrie petrolifere nel nostro territorio appaiono anacronistiche e delineano un percorso privo di senso”.
Lo affermano il responsabile del circolo SEL di Ortona Raffaele Germone e il consigliere regionale Franco Caramanico, replicando alle dichiarazioni del primo cittadino odi Ortona.
“Innanzitutto – puntualizzano – l’esigenza ormai improcrastinabile di ridurre le emissioni di anidride carbonica, rende inutile continuare a pompare denaro nella ricerca e nella attivazione di giacimenti petroliferi, con il rischio di creare una bolla di investimenti impossibili da recuperare.
Le normative dell’Unione europea, impongono una drastica inversione di tendenza a favore dell’uso delle fonti di energia rinnovabile che prevedono una riduzione del 20% delle emissioni in atmosfera entro il 2020 e dell’80% entro il 2050.
Quanto alla questione delle royalties, basti ricordare cher in un anno la regione Abruzzo ha incassato 225.000 euro e, per quanto riguarda Ombrina Mare avremo :
1) un canone proporzionale alla superficie dei titoli minerari ottenuti pari a: 1127,94 euro/anno per i prossimi 3 anni
2) un canone proporzionale alle quantità di idrocarburi estratta pari a circa 700 mila euro circa/ anno
Praticamente nulla se si considera che dall’energia idroelettrica la regione potrebbe incamerare circa 40 milioni di euro /anno
I partiti delle larghe intese, non possono mettere in discussione una politica regionale portata avanti finora con l’Istituzione del Parco marino Torre del Cerrano, la Riserva del Borsacchio, la L.R. 5/2007 di istituzione di nuove riserve la presenza con la legge sulla istituzione del Parco nazionale della Costa teatina che come tutti sanno vietano ogni attività per lo sviluppo degli idrocarburi.
La presenza di tante personalità, nella manifestazione di Pescara di qualche mese fa, a partire dal Vescovo Bruno Forte, dal presidente della giunta regionale Gianni Chiodi , dai parlamentari di tutto l’arco costituzionale e da parte di oltre 20.000 persone, faceva ben sperare, ma gli interventi di questi ultimi tempi da parte di esponenti politici del PD e del Sindaco della città di Ortona rischiano di creare false aspettative in termini di nuova occupazione e di compromettere quelli esistenti nel settore vitivinicolo e nel settore turistico.