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Un centro di riabilitazione dimenticato

Il genitore di un paziente riaccende i riflettori sul caso.

07/10/2013
Attualità
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Il centro di riabilitazione “San Tommaso” è chiuso da due anni con disagi per i 150 pazienti che lo frequentavano.

La struttura, sede di contrada Caldari della fondazione Papa Paolo VI, si trova in questa situazione perchè non è accreditata. Per carenza di fondi quindi l’Asl ha dovuto sospendere i trattamenti. Per il centro, che ha sempre lavorato in convenzione, non è stato possibile riorganizzarsi solo privatamente. Il genitore di una ex paziente del centro vuole riportare all’attenzione pubblica il caso: “La gran parte degli utenti”, spiega, “non si sottopone più a terapie perché non può sostenere la spesa che una seduta comporta perché le patologie in questione necessitano di cure quotidiane e costose. Stiamo parlando di quaranta euro al giorno con il disagio di doversi recare fuori comune”.

Il genitore ha sollecitato inutilmente l’attuale amministrazione a guida, Vincenzo d’Ottavio, cosi come i vertici regionali, quelli della Asl e della fondazione Paolo VI: tutto è stato inutile. Alla struttura sono ora in corso lavori di ristrutturazione e i pazienti si domandano se sia il preludio di una riapertura, ma nessuno ha saputo dar loro una risposta.

I trattamenti erogati erano rivolti a pazienti, giovanissimi ed anziani, con gravi disabilità, come i malati di sclerosi multipla, provenienti da tutto il comprensorio.

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