Il capo Gruppo Consiliare Tommaso Cieri
Dopo aver assistito in questi giorni alla querelle posta in essere, querelle mediatica, da alcuni Amministratori della città sulle possibili possibilità di sviluppo del territorio attraverso l’insediamento di una attività industriale e di alcune attività commerciale, nello specifico di “media distribuzione”, non si può non evidenziare come tali iniziative siano, come dette “solo medianiche”, infatti non risulta che vi siano atti ufficiali di tali insediamenti,, ne dai detti interlocutori si sono avute notizie in tal senso.
Ovviamente si auspica che tali iniziative si concretizzino e presto anche, ma allo stato, ad esempio in riferimento alle paventata possibilità di insediamento delle attività commerciali, senza il recepimento da parte di questa Amministrazione della legge regionale attraverso la quale si individuano le aree dove tali “presunte” medie distribuzioni si possono posizionare le affermazioni fatte sono chiacchiere al vento.
Fatto tale fondamentale passo istituzionale andrebbe anche fatto uno studio attraverso il quale si valuterebbe la ricaduta di tali nuove aperture su quelle già esistenti sul territorio al fine di evitare che l’iniziativa anziché produttiva sia deleteria.
Colpisce inoltre che a dare notizia dell’insediamento dell’attività produttiva sopra detta nella zona industriale, sia un dirigente politico, senza che però agli atti del Comune risulti un solo documento che attesti tale insediamento.
Per la verità questa Amministrazione in tal senso si è distinta, in senso negativo però, infatti, con delibera n. 32 del 30.4.2013 ha praticante più che triplicato le tariffe previste per il rilascio di permessi a costruire per attività produttive, e tanto per non scontentare nessuno stesso trattamento ha riservato per i permessi a costruire per i nuovi fabbricati, e questa sarebbe la politica per incrementare le attività produttive del territorio.
Questi amministratori farebbero bene, anziché fare proclami del tutto avulsi dalla realtà, a preoccuparsi dei problemi concreti delle attività produttiva della città, ad esempio non si è sentita una sola parola per protestare “quanto meno” sulla posizione assunte da Ferrovie dello Stato di voler disattivare il nodo ferroviario del porto di Ortona, caratteristica questa quasi unica che invece poteva essere il volano di rilancio dell’economia Ortonese, ma sul punto silenzio assoluto.
Purtroppo per noi Ortonesi però gli altri non dormono, vedasi sul punto le dichiarazioni del presidente della Camera di Commercio di Chieti, il quale chiede a gran voce alla politica che conta di voler dotare il porto di Vasto del binario sulla banchina, cioè quella che a Ortona già esiste e che RFI vuole disattivare, e ciò per incrementare il volume di scarico e carico merci (oltre al già acquisito imbarco del furgone SEVEL).
Al prossimo Consiglio Comunale verrà presentata una ordine del giorno che impegni il Sindaco affinché, evidenziando la fondamentale importanza che il Porto costituisce per l’economia dell’intero territorio, si attiviti presso RFI al fine di scongiurare tale deleteria iniziativa.
Le attività produttive si rilanciano favorendone l’attività (e non aumentando le tariffe di insediamento) offrendo condizioni migliori rispetto al passato e ciò in ordine sia alla tassazione che in ordine ai servizi offerti, altrimenti si predica bene ma si razzola male.
Tommaso Cieri