Venerdì 19 Dicembre si è concluso il ciclo di incontri letterari in biblioteca organizzato dall'associazione Gruppo13-Lab. L'ultimo appuntamento, moderato da Antonella del Ciotto, ha messo a confronto i poeti Maria Gabriella Ciaffarini e Manuel Dominioni, ai quali abbiamo chiesto:
- come vi siete avvicinati alla scrittura;
- quale idea di poesia state perseguendo;
- una domanda che non vi hanno mai posto alla quale vi sarebbe piaciuto rispondere.
Maria Gabriella Ciaffarini
«Mi sono avvicinata alla poesia per rispondere ad una forte esigenza di comunicare. Sono una persona caotica e mi esprimo in modo molto estemporaneo. La poesia soddisfa questa esigenza meglio della prosa, che ha bisogno di filtri come una buona riflessione. Perché può procedere per folgorazioni, in maniera diretta ed immediata. Però, una volta fermata fermata l'emozione di fondo, c'è un momento di sedimentazione dopo il quale si comincia a rifinire, costruire meglio il verso, scegliere i termini più adeguati. E' fondamentale fermare l'emozione.
La poesia è uno stato dell'anima che qualche volta emerge su carta, qualche volta nei gesti o in altre forme di espressione come la musica. Una specie di onda di fondo, una base sulla quale si può costruire.
Di domande e risposte ne ho sentite sempre tante. Certe volte supero il livello di saturazione per entrambe. A volte me ne pongo fino a saturarmi da sola. La vita è sempre molto fluida e fantasiosa nel porre domande nuove e imprevedibili a cui rispondere, per questo non so cosa domanderei a me stessa domani o cosa la vita mi domanderà in futuro.»
Manuel Dominioni
«Iniziai a scrivere poesie per gioco quando ero ancora tra i banchi di scuola. All'inizio le tenevo solo per me perché non ci credevo tanto. Poi Maria Gabriella Ciaffarini mi ha incoraggiato a condividere le mie poesie con gli altri. Gli eventi si sono susseguiti fino alla pubblicazione di due volumi. Considerando la mia età, 22 anni, posso ritenermi fortunato perché gli editori e il pubblico hanno avuto fiducia in me.
Cerco una poesia simbolica. Non vorrei mai esporre a chiunque senza filtri la mia vita privata e i miei sentimenti. Però voglio regalare anche qualche pezzettino della mia modesta esperienza. Per questo faccio in modo che la mia poesia sia simbolica ma fruibile tramite un'allegoria che bisogna impegnarsi a tradurre e che non risulti troppo criptica oppure ostica.
Come vedo il ruolo della poesia nella mia vita da adulto? In realtà faccio tutt'altro e studio in un campo completamente diverso dalla letteratura. Mi piacerebbe molto percorrere entrambe le strade in parallelo. Per me è importante non trascurare le proprie passioni: l'arte, la poesia e la musica.»
Nel corso del dibattito si sono affrontati diversi temi, anche di attualità, alternati ad interventi musicali della soprano Valentina Paolini accompagnata da Maria Gabriella Ciaffarini al pianoforte.