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L'OSPEDALE DI ORTONA MERITA PIÙ RISPETTO

Sarebbe imminente da parte della direzione di Chieti della Asl lo spostamento degli anestesisti di stanza all'ospedale di Ortona sull'ospedale di Vasto-

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Gli ortonesi sono stanchi di essere considerati il serbatoio da cui prendere, sul nostro nosocomio ciclicamente si abbatte una scure dall'alto o da Chieti e si decide di minare tutto il lavoro che gli operatori con fatica e professionalità fanno ogni giorno. Sarebbe imminente da parte della direzione di Chieti della Asl lo spostamento degli anestesisti di stanza all'ospedale di Ortona sull'ospedale di Vasto, per coprire i medici in ferie, questo sacrificando gli interventi previsti ad Ortona.

«Un fatto gravissimo- sottolinea il sindaco Leo Castiglione- perché così facendo si crea un danno al Cento Eusoma di Senologia, al Centro Regionale Melanomi, all'Endoscopia e alla Chirurgia, venendo meno anche alle aspettative delle tante pazienti oncologiche in lista di attesa. Un fatto inconcepibile, soprattutto se a farlo è la stessa azienda che si vanta di avere questi reparti di eccellenza ma che poi li mette in difficoltà togliendo la possibilità di operare o rallentando gli interventi.

Pur comprendendo le carenze di organico durante il periodo delle ferie, credo che questo sia un problema di tutti i presidi ospedalieri della provincia, non si può però per questo sacrificare reparti che sono un punto di riferimento regionale e nazionale, in cui arrivano pazienti anche da fuori regione o trasferiti dagli altri presidi dell'Asl.

Non vorremmo che questa ennesima riduzione sull'Ospedale di Ortona fosse solo un modo indolore di avviare una riorganizzazione sanitaria a discapito del nostro presidio. Già mesi fa abbiamo inviato un documento, condiviso da tutti i consiglieri comunali, in cui chiedevamo espressamente che l'Ospedale di Ortona continuasse ad avere una vocazione chirurgica vista la presenza di reparti di eccellenza in tal senso, chiedendo anche che si nominassero due nuovi responsabili per Senologia e Ginecologia Oncologica, dopo il pensionamento del prof. Cianchetti e il trasferimento del prof. Fanfani, e si implementasse il personale  e la tecnologia di dermatologia oncologica.

A tutto questo oggi scopriamo che non solo non ci è stato risposto in modo favorevole ma addirittura si pensa di poter penalizzare ancora il nostro ospedale, i tanti pazienti che vi si rivolgono e gli operatori sanitari, svuotando le sale operatorie.  Un fatto ancor più grave se si pensa che la maggior parte dei pazienti in lista di attesa per gli interventi sono pazienti oncologici.

Una gestione, quella a cui abbiamo assistito e purtroppo continuiamo ad assistere, che non solo penalizza il nostro territorio e il diritto alla salute dei cittadini ma che mina anche la fiducia dei medici che gradualmente si stanno trasferendo altrove non trovando le giuste e necessarie condizioni di lavoro.

Per cui chiedo che venga data una risposta concreta a questa città e al suo ospedale, pochi mesi fa il sottoscritto insieme all'assessore regionale Nicoletta Verì ha ascoltato gli operatori del presidio ortonese che hanno ben elencato le criticità esistenti ma anche l'eccellenza del lavoro che viene svolto quotidianamente, a questi e a tutti i cittadini abbiamo il dovere morale di dire chiaramente come stanno le cose. Non si può continuare a fare un passo in avanti e due indietro, il nostro ospedale merita più rispetto».





c.s.
 

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