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Punto Nascita di Ortona: riassunto dei dati e delle misure adottate

Dati ragionati e misure adottate per l'adeguamento agli standard di sicurezza

Redazione
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AGGIORNAMENTO: nei primi due mesi del 2015 il punto nascite dell'ospedale di Ortona ha registrato altri 30 parti in più rispetto agli stessi mesi del 2014 (100 nati in due mesi) e pareggiando il numero dei nati nello stesso periodo con un altro punto nascita della ASL fuori pericolo di chiusura. Tutto questo nonostante il calo della natalità a livello nazionale. Una ulteriore conferma del trend di crescita registrato dal reparto.

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Premessa: il piano Fazio e il punto nascita di Ortona

Nell'accordo Stato-Regioni del 2010, conosciuto anche come “piano Fazio”, si individuano i requisiti necessari ai punti nascite (di seguito denominati PN) per garantire la sicurezza assistenziale. L'obiettivo primario è di migliorare la sicurezza dei PN e contestualmente ridurre il ricorso al taglio cesareo. Il piano classifica i PN in due livelli assistenziali: il I livello comprende i PN che assistono le gravidanze a basso rischio (durata gestazione >34 settimane), mentre il II livello comprende i PN che assistono le gravidanze a maggior rischio, per le quali è necessaria la Terapia Intensiva Neonatale “TIN” (durata gestazione <34 settimane, parti prematuri e alti prematuri).

Ortona rientra nel I livello assistenziale perché, grazie a un'accurata selezione del rischio, affronta gravidanze a basso rischio, quindi, parti di neonati sani. Non necessitando di ulteriori spese per l'allestimento di una TIN perché indirizza i parti a rischio verso percorsi assistenziali dedicati. In ottemperanza con le indicazioni del Ministero e seguendo le linee guida ISPESL sulla sicurezza e l'igiene nel “blocco parto” degli ospedali (richiamate nel piano Fazio), già dal 2010 è iniziato un processo di ulteriore miglioramento della sicurezza assistenziale.

Nel mese di luglio 2014, la Regione Abruzzo chiede un resoconto dettagliato dell'esistente in ogni PN secondo gli standard individuati dal piano Fazio. Il PN di Ortona, avendo iniziato ad adeguarsi per tempo, si presenta all'appuntamento con 51 requisiti soddisfatti su 54, nonostante la difficoltà nel reperire risorse. Grazie alle accurate procedure assistenziali e organizzative interne, attualmente presenta un trend in crescita nel numero di parti, a dimostrazione del fatto che i servizi erogati lo hanno reso un polo di attrazione. Sempre nel luglio 2014, i requisiti mancanti erano già in via di soddisfazione.

Requisiti non soddisfatti entro luglio 2014

* Più di 500 parti annui. I requisiti numerici richiesti rientravano in tre fasce a seconda del numero di parti all'anno: i PN con meno di 500 parti e un numero compreso tra 500 e 1000 devono avere gli stessi requisiti, mentre per i PN con più di 1000 parti, dato il maggiore carico assistenziale, i requisiti di sicurezza sono più restrittivi. Il numero dei parti nel 2013, secondo i dati dell'AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), è stato di 497. Nel 2013, anche il PN di Ortona ha subito gli effetti del calo generale della natalità registrato a livello nazionale. Nei due anni precedenti si sono registrati più di 500 parti. Successivamente, il 2014 ha registrato una cospicua crescita del numero di parti (+15%) accompagnata anche dalla riduzione all'11% dei tagli cesarei primari (al di sotto del limite di 15% indicato dal piano Fazio).

Dati AGENAS 2011 2012 2013 2014
N° parti annui 529 526 497 569 (+15%)

* Pediatra H24 in reparto. Pur non avendo presente H24 (24 ore su 24) un pediatra interno al reparto, grazie a dispositivi organizzativi interni, da ben 35 anni il pediatra è sempre presente in sala parto per effetto degli appositi turni H24 del reparto di pediatria. Il pediatra non solo assiste attivamente al parto, ma fornisce immediatamente la continuità assistenziale al neonato, che quindi viene garantita già al momento del parto.

* 2 elettrocardiografi e 4 pompe a siringa. Strumenti facilmente recuperabili con un piccolo investimento. Le pompe a siringa (2 già presenti su 4 richieste) sono state recuperate. Un elettrocardiografo (dei due richiesti) è già presente in reparto ed è a disposizione in caso di emergenza. Il reparto non necessita di eseguire tanti elettrocardiogrammi in quanto le pazienti sono selezionate già con le visite in ambulatorio. Riducendo, quindi, la necessità di eseguire elettrocardiogrammi in reparto solo ai casi di emergenza. L'organizzazione dei percorsi assistenziali interni, studiati appositamente per garantire la sicurezza all'interno del PN, prevede la selezione delle gravidanze e delle pazienti per indirizzare ognuna verso il miglior percorso assistenziale a seconda delle necessità. Rappresentando una ulteriore garanzia per le mamme e per i nascituri.

* Parto analgesia. Non è stato possibile attivarla a Ortona. Tranne Chieti, dove è attiva già da due anni, non è presente in nessun PN periferico. Tuttavia è stata attivata per tempo tutta la parte non-farmacologica, che comprende soluzioni assistenziali in accordo con le disposizioni dell'OMS (preferenza per percorsi di assistenza sicuri, non medicalizzati e a basso impatto per i pazienti sani, senza patologie). Tra i percorsi non farmacologici, sono attivi: la presa in carico della paziente sana da parte dell'ostetrica in un rapporto uno a uno che continua anche nel post-parto, massaggi, terapia olistica, doccia calda e parto attivo con posizioni materne libere.

Requisiti di sicurezza più importanti soddisfatti entro luglio 2014

Guardia medica ostetrico-ginecologica H24, guardia anestesiologica H24, accettazione H24 in reparto, sala operatoria disponibile H24 all'interno del “blocco parto” (presente solo a Ortona), 2 sale travaglio-parto e 1 sala parto, 15 posti letto, degenze ostetriche separate delle ginecologiche, 4 cardiotocografi, locale dedicato al poppato, ambulatori per gravidanze al termine e a rischio, locali dedicati per il servizio di interruzione volontaria di gravidanza.

Ulteriori standard di sicurezza raggiunti

Percorsi assistenziali codificati e attivi in caso di emergenze ostetrico-chirurgiche con sala operatoria H24 interna al “blocco parto”, che permettono di evitare i rischi del trasferimento dalla sala parto alla sala operatoria. Percorsi assistenziali dedicati e specifici per le necessità delle pazienti, grazie alla fase di selezione in ambulatorio. L'importanza di questi percorsi sta nel fatto che codificano il miglior utilizzo delle strutture, garantendo la sicurezza e riducendo ulteriormente i rischi in caso di emergenza.

Conclusione

Il punto nascite di Ortona soddisfa sicuramente tutti i più importanti requisiti numerici, operativi, strutturali e strumentali di sicurezza, a garanzia della salute delle mamme e dei nascituri. Attualmente, continua a migliorarsi adottando altre misure di sicurezza fino a soddisfazione di tutti i requisiti ed oltre. In più, selezionando le gravidanze prese in carico, a seconda del rischio indirizza ciascuna di esse verso il percorso assistenziale più sicuro per le specifiche esigenze di ogni gestante.

Si ringrazia la Dott.ssa Manuela Mucci,
Responsabile UOSD di Ostetricia e Ginecologia
dell'Ospedale “Gaetano Bernabeo” di Ortona

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